北京人 Běijīng rén

Racconti di viaggi in giro per la Cina (e il mondo) di uno che è rimasto a Pechino troppo tempo…

Hey there! Thanks for dropping by Theme Preview! Take a look around
and grab the RSS feed to stay updated. See you around!

Posts Tagged ‘yunnan’

Ultima tappa in Cina: Yuanyang 元阳

Avevo inizialmente pianificato un paio di settimane di viaggio in Cina, tempistica che si è andata progressivamente allungando fino a diventare più di un mese.

Yuanyang (元阳), le risaie a terrazza: in cinese 梯田 (tītián).

Villagi rurali immersi in viste mozzafiato sulle risaie a terrazzo circostanti, zone rurali scampate al turismo di massa, colori spettacolari, sentieri immersi nella pace di agglomerati umani che resistono ai secoli: tutto questo è Yuanyang ed io sono diretto lì.

La Cina, vale la pena ricordarlo, è un paese non solo sconfinato ma, anche estremamente variegato e affascinante da visitare: per varietà paesaggistica, rilevanza storica(monumenti e punti d’interesse) e, seppur soffocata dal governo, ricchezza etnica-culturale e dovrebbe quindi essere una tappa imperdibile per chiunque abbia minimamente intenzione di viaggiare. Quindi, dopo più di trenta giorni di viaggio arrivo a Yuanyang, che in realtà è la mia penultima tappa: l’ultima sarà Mengzi(蒙自), a 150Km dal confine col Vietnam. A Yuanyang ci sono arrivato da Tengchong ed è stato un viaggio lungo e travagliato durato quasi due giorni pieni: ho preso un pullman che è partito dalla autostazione di Tengchong alle 8:00 (circa) del mattino ed è arrivato a Kunming(capoluogo della regione cinese dello Yunnan) in serata, circa dieci ore dopo, dopodiché pernottamento in un hotel vicino all’autostazione dalla quale sarei dovuto partire il giorno dopo per Yuanyang (che non è la stessa alla quale sono arrivato da Tengchong) e cena a base di 蒙自砂锅米线(Méng zì shāguō mǐxiàn), degli spaghetti di riso in terrina che a quanto pare sono una specialità della città di Mengzi (nel sud della regione cinese dello Yunnan) in un ristorante-bugigattolo nei pressi dell’hotel.

Questi nelle foto qui sopra sono i 蒙自砂锅米线(Méngzì shāguō mǐxiàn).

Comunque passo la nottata a Kunming, che pur essendo conosciuta come “la città dell’eterna primavera”(una cosa del genere), è incredibilmente nella sua più fredda giornata dell’anno (+2°C), e ho letto che nei giorni precedenti al mio arrivo ha finanche nevicato, una cosa sbalorditiva, per questa zona. Il giorno dopo, il 9 febbraio del 2018, ancora in movimento: un altro pullman mi porta da Kuming a Nansha(南沙), la parte nuova della città di Yuanyang. E poi da Yuanyang a Xinjie(新街) a bordo di quelle che sono a tutti gli effetti delle macchine a sette posti abusive (senza licenza, operate da privati) ma che la Lonely Planet si ostina a chiamare “minibus”. Arrivo alle sei di sera, giusto in tempo per il tramonto sulle risaie.

Xinjie comprende tutta una serie di piccoli villagi sulla sommità delle colline e io allogio nel villaggio di Pugaolao (in caratteri cinesi: 普高老) a Duoyishu(多依树) in un ostello, il Timeless Hostel Yuanyang (久居元阳 Jiǔjū Yuányáng in cinese), gestito da un tipo alquanto curioso, ospitale ma allo stesso tempo incazzoso verso qualsiasi tipo di faccenda lui ritenga contraria all’ “etica” del villaggio o dell’ostello (si è incazzato perché secondo lui avevo ordinato troppo cibo e non ce l’avrei fatta a mangiarlo tutto! Ahah). Comunque, l’amico Fritz si è rivelato anche molto utile nel delineare i percorsi più interessanti e suggerire i mezzi di trasporto ideali per l’esplorazione delle risaie a terrazza del giorno dopo.

Biglietto del pullman da Kumning (昆明) a Nansha(南沙), la parte nuova della città di Yuanyang. La parte vecchia (quella con le risaie a terrazza) si chiama Xinjie(新街).

Ad ogni buon modo, visti i consigli del buon amico Fritz di cui sopra, decido che il mezzo di trasporto ideale debbano essere i miei piedi e arriverò a percorrere (secondo il mio fido braccialetto contapassi della Xiaomi) ben 35Km, la distanza più lunga percorsa durante i quattro mesi di viaggio che mi hanno portato dalla capitale della Cina al villaggio di Maumere in Indonesia.

La mia espolorazione delle colline nei dintorni comincia quindi a Duoyishu(多依树): qui siamo nella Cina più rurale, patria degli 哈尼(Hāní), una delle 56 minoranze etniche della Cina e ad ogni angolo si vedono galline erranti e maiali, bufali e vacche che fanno capolino da costruzioni lungo la strada. Si ha davvero l’idea di un’area estremamente remota e poco toccata dal turismo di massa, complice probabilmente anche il fatto che sto viaggiando in pieno inverno, in bassissima stagione.

Una stradina di Duoyishu (多依树)
Una casa alquanto curiosa a Duoyishu (多依树).
Duoyishu(多依树), bestiole in mezzo al paese.

Attraverso diversi villaggi prima di arrivare a Bada(坝达) e in altri villagi lungo la strada, dove si gode di viste mozzafiato sulle risaie a terrazzo secolari in cui il viaggiatore è immerso durante la sua esplorazione. E le foto davvero parlano da sé.

Alcune delle 梯田 (tītián), le risaie a terrazza.
梯田 (tītián), le risaie a terrazza.

Per altri viaggi in giro per la Cina (e per il mondo) clicca qui: https://www.beijingren.biz/page/2/