北京人 Běijīng rén

Racconti di viaggi in giro per la Cina (e il mondo) di uno che è rimasto a Pechino troppo tempo…

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Proseguendo verso il villaggio di Nuodeng 诺邓

3 febbraio 2018 da Shaxi –>Jianchuan–>Lanping–>Nuodeng

Il 3 febbraio 2018 è il momento di Nuodeng (诺邓), il delizioso e pittoresco borgo famoso(storicamente) per la produzione di sale e per il suo prosciutto. Gioiellino inviolato sulla antica via del tè. Nuodeng è anch’essa nella provincia cinese dello Yunnan e da queste parti le cose sono spesso molto diverse dalle zone più ricche, meglio connesse e più facili da percorrere della Cina. Lo Yunnan è una provincia prettamente rurale e a parte le solite oasi di Dali, Lijiang , Kunming e Shangri-La che sono state invero invase da quel tipo di turismo chiassoso, sregolato e volto ad arruffare più denaro possibile ignorando totalmente le dinamiche locali dei luoghi dove si sviluppa, è rimasta ancora molto arretrata e fuori dallo sviluppo economico che ha travolto molte zone della Cina. E, viaggiare in questa provincia, specialmente tra piccoli centri può risultare spesso lungo e difficoltoso a causa della carenza di trasporti pubblici. Ma questo costituisce anche parte del fascino del viaggiare nello Yunnan.

In ogni modo il mio viaggio da Shaxi verso Nuodeng inizia quando tutto il resto del villaggio è ancora immerso nel sonno: sveglia alle 6:00 e camminata verso il minibus per Jianchuan(剑 川) da cui poi dovrò proseguire verso Nuodeng. Primo imprevisto: il minibus in teoria parte alle 06:30 , ma in realtà scopro che, pur essendo questo un autobus del servizio dei trasporti “ufficiale” e non uno dei soliti trasporti abusivi comuni in questa parte della Cina, il suddetto minibus non parte fino a circa le otto. Finalmente alle 08:50 (dopo una quarantina di minuti di viaggio) arrivo a Jianchuan da dove prendo al volo un pullman per Lanping (兰坪), questo:

Biglietto del pullman da Jianchuan(剑 川) a Lanping(兰坪).

Da Lanping dovrò prendere un qualche altro mezzo di trasporto per la meta finale: Nuodeng. Lanping fin dall’arrivo nella stazione dei pullman si presenta come uno dei posti più squallidi dell’intera Cina da me visitata: su uno dei lati della stazione di Lanping si notano dei casermoni con dei vetri anneriti dal lerciume proveniente dalle esalazioni delle bettole che fanno cibo e che hanno l’ingresso sulla parte esterna della stazione. Si notano inoltre fusti di roba lercia con gente intenta a lavarci roba nei pressi/dentro, tetti di lamiera un po’ ovunque e in generale condizioni igieniche da terzo mondo.

L’interno della stazione degli autobus di LANPING (兰坪).

Uscito all’esterno della stazione, in primo luogo chiedo alla biglietteria se ci sono connessioni con Yunlong (nei pressi di Nuodeng, che è la mia tappa finale) e avendo ricevuto risposta negativa, mi metto alla ricerca di qualcuna delle solite macchine senza licenza che dovrebbero portarmi dove voglio. Tra le solite occhiate, a metà tra lo scherno e la sorpresa di vedere un occidentale, un laowai , dove in genere non ce ne sono, chiedo come andare a Yunlong. Mi viene risposto che per andare a Yunlong devo recarmi in una parte della città che si chiama Jīn dǐng (金顶) e di conseguenza prendo un taxi e vado in quello che si rivela essere un posto di transito, un posto dove si riuniscono taxi, minibus e macchine abusive varie per le località vicine: un posto caotico, lercio e sovraffollato degno di uno slum di Bombay (anche se io a Bombay non ci sono mai stato in realtà). Appena arrivato qui trovo una macchina che dice che può portarmi direttamente a Nuodeng invece che a Yunlong (che comunque è a pochissimi km da Nuodeng), così poso lo zaino nella macchina e ho la brillante idea di andare a mangiare qualcosa, arrivando in un posto che non esiterei a definire “il peggior ristorante dell’impero”. Condizioni igieniche che definire precarie è un’eufemismo, cibo rivoltante, birra che è all’80% congelata e di conseguenza imbevibile. Diarrea nelle ore seguenti. Una figata . Questo è il genere di avventure che vado cercando.

Ristorante a LANPING (兰坪), in zona Jīn dǐng (金顶). Colera in ciotola.

Finalmente parto per Nuodeng: nel tragitto tra Lanping e Nuodeng credo che i turisti non ci mettano piede manco per sbaglio. Si vedono comunque delle scene alquanto pittoresche, tipo un mercatino alimentare a bordo-strada con una enorme vasca con acqua che ribolle (vendita di pesce? bho).

Una enorme vasca con acqua che ribolle (vendita di pesce? bho).

A metà pomeriggio arrivo a Nuodeng che ha una particolarità: è tutta costruita “in verticale” sul versante di una collina e quindi i mezzi di trasporto all’interno del paese sono essenzialmente due: a piedi o a cavallo/mulo.

Trasporti pubblici a Nuodeng.

Nuodeng è stata solo molto di recente toccata dal turismo, pare sopratutto dopo che la trasmissione “A Bite of China” ne abbia magnificato le virtù del prosciutto locale servito dal solo ristorante del villaggio e venduto dalla gente del posto nella piazzetta ai piedi della cittadina o presso le proprie abitazioni private. Stranieri ZERO (sono stato un paio di giorni e non ne ho visto manco uno) e turisti cinesi, probabilmente anche dato il periodo invernale in cui visito la cittadina, anch’essi in numero molto ridotto, anche se in compenso ci sono diversi cinesi che hanno lasciato le mostruose megalopoli di provenienza per venire ad aprirsi un ostello / pensione nella tranquillità di Nuodeng e in effetti l’ostello presso il quale alloggio, il Nuodeng Gui Zhen Hostel (诺邓归真小筑花园各线) è gestito da una ragazza di città che si è trasferita qui da pochi anni (mesi?): una serie di stanze costruite attorno a un cortile centrale con tavolini e amache.La tipa è cordiale e tratta la gente come amici più che come clienti, e tra l’altro mi porta anche a comprare il biglietto per la prossima tappa del viaggio e in giro al mercato che si trova nella vicina città di Yunlong. Tra l’altro la tipa ha un cane (che sarebbe più corretto definire ‘cavallo’…è enorme!) che mi accompagna nelle mie peregrinazioni su e giu nel villaggio.


Il Padiglione dell’ Imperatore di Giada e il cane della proprietaria dell’ostello che mi ha seguito per tutto il villaggio dopo aver azzannato un’anatra di un vicino.
Mercato di Yunlong, vicino Nuodeng.
Venditori di generi alimentari vari al mercato di Yunlong.

A Nuodeng ci sono anche una serie di templi e edifici storici: a parte il già citato Padiglione dell’ Imperatore di Giada, c’è il tempio confuciano, il tempio Wu, il tempio del ‘Dragon King’, più tutta una serie di edifici storici in legno e pietra di epoca Ming e Qing da ammirare e visitare: tutto è per il momento pressoché intatto e lasciato fuori dalla barbarie del turismo di massa .

La cittadina di Nuodeng.
Nuodeng è composta quasi esclusivamente da scale di pietra che la attraversano.
Nuodeng dall’interno di uno dei suoi edifici.
Il famoso prosciutto di Nuodeng. bbbono.
Alcuni attribuiscono il delicato sapore, quasi dolce, di questo prosciutto (simile allo jamón spagnolo) alla particolare dieta dei suini locali, allevati a granturco, fagioli di soia e verdure del luogo.
Il tempio confuciano di Nuodeng

Nei pressi di Nuodeng, pagando uno dei soliti veicoli a tre ruote dotati di piccolo abitacolo sul retro del guidatore, c’è anche quello che è conosciuto come “il simbolo dello yin e dello yang”, una veduta mozzafiato sulla vallata circostante dove l’intersecarsi di un fiume con le montagne adiacenti ha creato quello che assomiglia per l’appunto al 太极图 , il taijitu, il simbolo yin-yang.

Il 太极图 , il taijitu, il simbolo yin-yang , vicino Nuodeng.

 

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One Response to “Proseguendo verso il villaggio di Nuodeng 诺邓”

  1. […] il momento di lasciare Nuodeng e così dopo una scorpacciata dei suddetti ravioli accompagnati da un buona bevanda energetica […]

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