北京人 Běijīng rén

Racconti di viaggi in giro per la Cina (e il mondo) di uno che è rimasto a Pechino troppo tempo…

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Category : Thailandia

I mercati notturni/diurni di cibo (e molto altro) di Bangkok

Il “Train market” di Srinakarin, il primo e più grande mercato notturno di Bangkok.

I mercati notturni in Thailandia (in questo caso a Bangkok) credo siano una tappa imperdibile per ogni buon epicureo in quanto sono letteralmente il paradiso dello street food e come disse qualcuno “il modo migliore per conoscere un popolo è tramite il suo stomaco” il che mi è sembrato fin da subito un’affermazione alquanto intrigante e ho ben presto deciso di farla veramente mia, adottandola come filosofia di vita da praticare con costanza e dedizione e i mercati notturni di Bangkok sono stati e saranno uno dei santuari della mia filosofia: ci sono file di bancarelle interminabili dove si servono centinaia di metri di leccornie di tutti i tipi e sono il modo migliore per passare una serata in compagnia o anche da soli, mangiando a sbafo mentre ci si aggira contenti alla visione di cotanta abbondanza di cibarie (la maggior parte dei mercati notturni è aperta dalle cinque di pomeriggio all’una di notte) assaggiando un po’ questo e un po’ quello dalle varie postazioni che vendono da mangiare, bevendo una birra qua e un altra là mentre si passeggia tra i banchetti di cibo. E volendo si può anche prendere un tavolino e rilassarsi un attimo e far sbollire la calura dei 30 gradi costanti di Bangkok con una buona birra ghiacciata, due chiacchiere, quattro risate e na ventina di simil-dim-sum (come quello che ho preso io, tra le altre cose) o centinaia di altri piatti e snack da scegliere tra quelli a disposizione.

Una specie di dim-sum accompagnati da una birra Leo al Train Market di Srinakarin a Bangkok

Personalmente sono stato fin’ora in 2 ‘night market’ (ero stato anche in altri nell’incursione a Bangkok di due anni fa):

1.Il Talad Rot Fai Train Night Market a Ratchada

2. Il Train Market di Srinakarin

Questi mercati (ce ne sono veramente tanti, in tutta la città) si chiamano tutti “train market” perché originariamente quando sono sorti si svolgevano all’interno di carrozze di treni dismessi (ma questa è un’informazione datami da una persona del posto e non ci metto la mano sul fuoco, se volete esserne certi rivolgetevi all’amico Google). Oltre alla roba da mangiare in abbondanza e al beveraggio che non manca mai ognuno di questi mercati ha anche qualcos’altro. Il Talad Rot Fai Train Night Market a Ratchada non è grandissimo (molto più piccolo di quello di Srinakarin comunque) e in aggiunta alla roba per riempirsi la panza ha anche vestiti, scarpe, ornamenti e roba economica di carabattole sparse (qualche souvenir o cose del genere) ma comunque veramente niente di esaltante da questo punto di vista. Il “train market” di Srinakarin,d’altra parte, è molto più grande ed ha il suo punto di forza nei vestiti vintage: all’interno dello spazio del mercato c’è grande profusione di capi di vestiario, scarpe e suppellettili varie che erano in voga ai bei tempi che furono. Non solo vestiti ma perfino macchine e motocicli che facevano furore qualche decennio fa e pompe di benzina (!) dell’epoca (ci saranno almeno una decina di pompe -a secco- di benzina).E non solo: anche vecchi televisori, giocattoli e action figure anni ’80, mobili vintage e perfino un paio di (autentici) elicotteri risalenti a qualche lustro fa. Comunque anche al mercato di Srinakarin il cibo ha una rilevanza fondamentale e se esiste su questa terra un paradiso per i golosi questa è senz’altro una delle sue succursali: piatti thai a non finire ma anche sushi, okonomiyaki e una serie di stranezze non meglio definibili (tra le quali l’immancabile barbecue di coccodrillo).

una okonomiyaki al “train market” di Srinakarin
Una delle auto (e vespe) esposte al “train market” di Srinakarin
Pompa di benzina al “train market” di Srinakarin
TV e telefoni al “train market” di Srinakarin
Fila enorme di bancarelle al “train market” di Srinakarin (questa è solo la parte riguardante il cibo).

(molte) costolette di maiale in vendita al Talad Rot Fai Train Night Market a Ratchada(Bangkok)

Un mio VIDEO: Train Market di Srinakarin a Bangkok(Thailandia)

AGGIORNAMENTO[20 febbraio 2020]: ieri ho visitato un terzo mercato notturno, che è:

3.l’Owl Market di Nonthaburi

La scelta è caduta su questo mercato in quanto era quello più vicino all’abitazione del mio ospitante di Couchsurfing: come detto prima questi mercati sono sorti un po’ come funghi negli ultimi dieci anni e quindi ormai ce n’è grosso modo uno per ogni quartiere. Questo è un mercato al 100% locale, non c’è nessun turista e nessuno sembra parlare una parola di inglese. I giorni di maggiore affluenza sono venerdì,sabato e domenica ed in effetti durante la mia visita (avvenuta di giovedì) pur essendoci comunque un numero considerevole di bancarelle di cibo, il mio ospitante mi fa notare che le postazioni presenti sono circa la metà rispetto a quelle presenti nel weekend e anche l’affluenza di visitatori è decisamente inferiore rispetto a quella che si vede nel fine settimana. Comunque a Bangkok, data la calura che imperversa 12 mesi l’anno, ogni giorno è buono per farsi un paio di birre e 2-3 piatti diversi da altrettante bancarelle in qualche mercato notturno all’aperto. In questo mercato, forse perché la mia visita cade al di fuori del weekend, i vestiti/oggetti/gadget “extra cibo” in vendita sono presenti in numero abbastanza ridotto.

Questa volta ho provato il “moo yor” che è una sorta di salsiccia di maiale formata da una pasta che viene messa a riposare in delle foglie di banana in modo da assumere la tipica forma verdina/biancastra e, una volta comprata, viene tagliuzzata, mescolata ad altre erbe e condimenti e servita a mo’ di insalata. È piccante al punto giusto questa specie di wurstellone e nel contesto dell’insalata non è affato male (da sola a un sapore tutto sommato scialbo).

Il “moo yor”, un piatto tipico del nord della Thailandia. All’Owl Market di Nonthaburi
Il “moo yor”, lo stesso della foto precedente, fatto a pezzi in una sorta di insalata (piccante!).

Altra cosa che non manca mai tra il cibo di strada in Thailandia è il calamaro, in genere grigliato e servito in più di una variante. Nella foto che segue si può vedere una distesa di calamari pronti per essere introdotti alle braci del barbecue e poi azzannati.

Distesa di calamari all’Owl Market di Nonthaburi

E per finire… un’altra insalatina di calamari mista a noccioline e (credo) mollica di pane e peperoncino piccante. Questa è davvero gustosa e va a pennello con una birra Chang (una delle birre thailandesi) ghiacciata. Foto a seguire. Bbbooona!

un insalata di calamari alquanto gustosa all’Owl Market di Nonthaburi
Anche la roba da bere “strana”/tradizionale non manca mai. Questi però non li ho ancora assaggiati :-/
Immagine bonus: Doraemon e compagni in vendita all’Owl Market di Nonthaburi

AGGIORNAMENTO[26 febbraio 2020]: oggi ho visitato un quarto mercato, che è il famoso:

4.Chatuchack Market

Il mercato di Chatuchack il cui sottotitolo è “weekend market” è in realtà ora aperto tutti i giorni della settimana tranne il lunedì e il martedì ed uno dei più famosi di Bangkok. A differenza di altri mercati è un mercato diurno, aperto dalla mattina fino alle 6 del pomeriggio. Tranne il venerdì che è il giorno in cui è aperto dalle 18:00 a mezzanotte. Io ci vado di mercoledì e in realtà l’unica cosa che vedo in questo mercato sono: LE PIANTE. Tante, tante piante, centinaia di metri (chilometri?) di piante di ogni foggia e misura. Le piante (e qualche postazione di vendita libri, ma relativamente poche) sono quasi l’unica cosa che sembra essere in vendita in questo mercato di mercoledì. Quasi tutti i negozietti/bancarelle hanno le serrande abbassate e in generale la gente presente non è moltissima. In più: fa un caldo pazzesco che percepisco ancora più intenso della calura che pervade normalmente le strade della capitale thailandese. C’è roba in vendita (piante) all’esterno, sotto il sole a picco a diciottomila gradi(cit.) ed essendo io solo di passaggio in città non ho un interesse così alto per le piante al momento, quindi faccio un giro abbastanza veloce. Sul versante cibo non c’è niente: 3-4 posti sparsi su tutta la superfice del mercato e un ristorantino che sembra frequentato prevalentemente da stranieri occidentali e che ha prezzi abbastanza “gonfiati”: ho preso un riso all’ananas e una birra per 390 bath (che sono 11 euro, afaccrocazz). In genere ai chioschi per strada sparsi per la città si mangia per 50 bath(0,60 euro) e includendo anche una birra grande dal 7-Eleven circa 100 bath in tutto… Comunque ci tornerò di venerdì, quando tutti i chioschi stracolmi delle merci più disparate saranno in attività. Stei tiunèd!

Piante in vendita al mercato di Chatuchak. 20 (bath) sono 0,60 euro. 50 (bath) sono meno di 1.50 euro.
Piante al mercato di Chatuchak
Ah, e anche qualche libro…
Al mercato di Chatuchak di mercoledì la maggior parte dei posti è chiusa.
Andare al mercato di Chatuchak di giorno è un po’ così…

AGGIORNAMENTO[28 febbraio 2020]: oggi sono tornato (dopo la volta del 26 febbraio 2020, due giorni prima) al mercato di Chatuchak.

E questa volta (28 febbraio ’20) è di venerdì: come detto sopra il venerdì è l’unico giorno che il mercato è aperto di sera (dalle 18:00 a mezzanotte). Ora non so se sia cambiato qualche cosa rispetto alla recensioni che ho letto online oppure molto probabilmente non le ho lette accuratamente ma comunque devo dire che questo mercato si è rivelato di nuovo relativamente deludente. Perchè deludente ? Perché è monotematico. Dalle recensioni (e dalla volta precedente che ci son stato, 2 anni fa) ricordo ci fosse di tutto: dai vestiti moderni a quelli vintage, dai libri agli animali domestici, dal cibo, alle piante, agli acquari, all’elettronica… Invece durante questa mia visita , di venerdì sera, ci sono essenzialmente due cose: VESTITI e roba da mangiare/bere. Tutto lo spazio enorme che il mercoledì era occupato dalle piante, il venerdì è occupato dai vestiti. Ma i vestiti che si trovano sono essenzialmente quella che a Napoli si suol dire bubbazza, cioè qualcosa di molto scadente, roba da mercatino trita e ritrita. C’è zero vintage, sono le solite pezze sostanzialmente. Qualcosina (-ina -ina) di più strano e particolare si trova ancora (per esempio il pantalone di cui ho postato una foto sotto) ma comunque pochino. Ah, e il cibo: c’è un grande assembramento di postazioni con pappatoria di svariato tipo all’ingresso del mercato, più varie bancarelle sparse su tutta la superfice: i prezzi sono leggermente più alti di quelli che si trovano in altri quartieri di Bangkok, ma cmq estremamente economici. Comunque, se non si è visto nessun altro mercato, e si vuole passare una serata a passeggiare sbevazzando una birra fredda, raccattando una maglietta in vendita durante il cammino e mangiando in allegria lo si può fare a Chatuchak il venerdì sera: ma comunque ci sono tanti altri posti così a Bangkok, indi…

Assembramento di bancarelle con roba da mangiare all’ingresso del mercato di Chatuchak
Pantalone molto eccitOnte che ho comBrato al mercato di Chatuchak
Il “six pack” sta arrivando. Per ora ho “six pack” di birre che ho comprato al supermercato…fa lo stess’ ? Non credo ?
Hmmm mi sono accattato il gelato con la birra. E’ facile facile: prendi una coppetta di gelato e ci versi la birra dentro. come si suol dire “nun c’ vo’ na scienzzzz…”

Una hostess in mascherina e guanti di plastica (tipo quelli per sbucciare i crostacei al ristorante) sul volo Beijing-Bangkok del 14 febbraio 2020

Il 14 febbraio del 2020, ormai esausto dopo 3 settimane di NULLA in una Pechino che un po’ per il capodanno cinese(periodo in cui tutti tornano nelle proprie città d’origine e la capitale cinese si svuota completamente), un po’ (una volta finito il capodanno) per il coronavirus (covid-19) è davvero spettrale e ancora più deprimente del normale livello di uallera che si sperimenta in città ogni inverno verso gennaio-marzo(è completamente deserta! l’80% dei negozi sono chiusi!), decido finalmente di gettare la spugna e di dirigermi verso i più ridenti lidi della Thailandia (e precisamente di Bangkok): c’è anche da dire che la scelta è quasi obbligata perché quasi tutti i paesi dell’est asiatico (tranne Cambogia, Thailandia e parzialmente Malaysia) hanno sospeso i voli da/verso la Cina.

Inizialmente in realtà avevo preso un volo per Kuala Lumpur(in Malaysia) con Air Asia (volo comprato il 11 febbraio, con partenza prevista per il 14), ma il volo suddetto mi è stato annullato dalla compagnia (i voli Cina-Malesia erano ancora attivi ma non quel volo Air Asia) e quindi il giorno dopo(due giorni prima della partenza) ho ripiegato su Bangkok che in realtà non mi dispiace affatto.

Il 14 febbraio 2020, giorno della fuga dalla Cina, al momento di uscire di casa, impazza una tempesta di neve, e per la prima volta in vita mia mi metto una mascherina di quelle che sono d’obbligo in questi tempi di virus&paranoia per accedere alla metropolitana e all’aeroporto che mi porterà in fine lontano da questa valle di lacrime. Io veramente non so la gente come faccia ad indossare ‘sta cazzo di mascherina: si suda maledettamente, la saliva ci si appiccica sopra e puzza e fa schifo. In più viene giù dal cielo neve come non se n’è mai vista a Pechino da almeno 10 anni e non ho neanche una giacca (che cazzo me ne faccio di una giacca in Thailandia? A Bangkok ci sono +35° di massima!) e mi sta venendo una fifa fottuta di prendermi una febbre e di rimanere bloccato nell’amata/odiata Gina “per accertamenti” (mortacci loro!). Alla metro di Beixinqiao(linea 5 della metropolitana) comunque mi prendono la temperatura con quelle pistolette-termometro ed è tutto nella norma: devo dire comunque che la linea 5 è relativamente affollata, infatti non trovo neanche da sedere. Poi cambio per la linea 2 per arrivare a Dongzhimen a prendere l’ “Airport Express” e la linea 2 è in effetti completamente deserta (nel vagone ci sono praticamente solo io). Comunque finalmente a Dongzhimen prendo il treno “express” per l’aereoporto e una volta arrivato a destinazione (al Beijing Capital Airport) passo di nuovo sotto un termoscanner ed è tutto regolare….fiuuu….sospiro di sollievo.

Faccio il check-in e poi i controlli di sicurezza (la solita rottura di cazzo dove devi passare sotto uno scanner borse, telefono, computer portatile, eccetera) che scorrono molto veloci perché c’è veramente poca gente in aeroporto e solo 2 nastri per il controllo bagagli aperti a fronte delle decine che ci sono quando non c’è il coronavirus che si aggira tra la gente, le compagnie aeree non sospendono i voli e si viaggia normalmente. Dopodiché, passo l’immigrazione e finalmente sono pronto a prendere il volo, arrivo al gate un’oretta e mezza prima della partenza del volo: ciao ciao Cina.

Volo Pechino(Cina)-Bangkok(Thailandia)

Come (forse) già avrete intuito leggendo gli altri post di questo blog, tra gennaio e maggio del 2018 sono stato a zonzo per l’Asia: per alcune delle tappe ci sono già dei post sul blog, mentre per molte altre tappe, a causa della mia innata pigrizia, i relativi post non verranno mai alla luce.

In ogni caso per chi cercasse ispirazione e consiglio sui posti da visitare nel sud della Cina, in Vietnam , Cambogia, Thailandia, Malaysia, Singapore e Indonesia, questi qui sotto sono i posti che io ho visitato tra il 9 gennaio e il 15 maggio del 2018.

Piccola nota per quanto riguarda il Vietnam: io in Vietnam ci ero già stato, quindi, a parte Hanoi che ho visitato di nuovo, per il resto ho evitato i posti in cui ero già stato (Ha Long Bay, Hue e Hoi An).

Per quanto riguarda la Thailandia: Io odio i posti di mare, quindi sostanzialmente ho visitato solo quelle città che erano compatibili col mio itinerario (che prevedeva di andare da Pechino all’Indonesia senza prendere aerei). Quindi, per esempio, sicuramente nel nord della Thailandia ci sono molti posti interessanti (e non di mare) ma io andavo verso sud, quindi in Thailandia sono stato solo a Bangkok (dove però sono stato ben 10 giorni) e Hat Yai.

Per quanto riguarda l’ Indonesia: per le date dopo Bali non mi ricordo i giorni precisi.


Questo è l’intinerario completo dei posti visitati:


1.Cina del sud (9 gennaio-11 febbraio), Hong Kong inclusa

2.Vietnam (12 febbraio – 8 marzo)

3. Cambogia (8 – 20 marzo)

4. Thailandia (20 marzo – 2 aprile )

5. Malaysia (2 – 12 aprile)

6. Singapore (12 – 18 aprile)

7. Indonesia (21 aprile – 15 maggio)



1.Cina:

1.Villaggi di Hongcun (宏村) e Xidi (西递) (9-12 gennaio)

2.Xiamen (厦门) e “case tulou ” (土楼) (12-15 gennaio)

3.Hong Kong (15-19 gennaio)

4.Changsha (长沙) e Shaoshan (韶山) (19-22 gennaio)

5.Zhangjiajie (张家界) (22-24 gennaio)

6.Kangding (康定) (via Chengdu 成都), Litang (理塘) e Yading (亚丁) (24-31 gennaio)

7.Xiangcheng (乡城) (31 gennaio – 1 febbraio)

8.Shaxi (沙溪 ) (1-3 febbraio)

9.Nuodeng (诺邓) (3-5 febbraio)

10.Téngchōng (腾冲) (5-7 febbraio)

11.Yuanyang (元阳) (8-10 febbraio)

12.Mengzi (蒙自) (10-12 febbraio)

2.Vietnam:

1.Sapa (12-13 febbraio)

2.Hanoi (13-20 febbraio)

3.Pho Nha-Ke Bang (21-25 febbraio)

4. Da Nang (26 -27 febbraio)

5.Dalat (28 febbraio – 2 marzo)

6.Ho Chih Min (Saigon) (2 – 8 marzo)

3.Cambogia:

1.Phnom Penh (8 -12 marzo)

2.Kampot (12 – 14 marzo)

3.Siem Reap/Angkor temples (14 – 20 marzo)

4.Thailandia:

Bangkok (20 – 30 marzo)

Hat Yai (31 marzo – 2 aprile)

5. Malaysia:

1.Penang (Georgetown) (2 – 7 aprile)

2.Kuala Lumpur (7 – 10 aprile)

3.Melaka (10 – 12 aprile)

6. Singapore: (12 – 18 aprile)

7. Indonesia:

1.Jakarta (23 – 26 Aprile)

2.Yogyakarta (26 – 29 aprile)

3.Bromo (29 – 30 aprile)

4.Nottata a Banyuwangi (30 aprile – 1 maggio)

5.Ubud,Bali (1 – 4 maggio)

6.Denpasar,Bali (4 – 5 maggio)

7.Labuan Bajo (Komodo national park)

8.Ende

9.Kelimutu (pernottamento a Moni)

10.Koka beach

11.Maumere