北京人 Běijīng rén

Racconti di viaggi in giro per la Cina (e il mondo) di uno che è rimasto a Pechino troppo tempo…

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Category : lavoro/vita all’estero

Una hostess in mascherina e guanti di plastica (tipo quelli per sbucciare i crostacei al ristorante) sul volo Beijing-Bangkok del 14 febbraio 2020

Il 14 febbraio del 2020, ormai esausto dopo 3 settimane di NULLA in una Pechino che un po’ per il capodanno cinese(periodo in cui tutti tornano nelle proprie città d’origine e la capitale cinese si svuota completamente), un po’ (una volta finito il capodanno) per il coronavirus (covid-19) è davvero spettrale e ancora più deprimente del normale livello di uallera che si sperimenta in città ogni inverno verso gennaio-marzo(è completamente deserta! l’80% dei negozi sono chiusi!), decido finalmente di gettare la spugna e di dirigermi verso i più ridenti lidi della Thailandia (e precisamente di Bangkok): c’è anche da dire che la scelta è quasi obbligata perché quasi tutti i paesi dell’est asiatico (tranne Cambogia, Thailandia e parzialmente Malaysia) hanno sospeso i voli da/verso la Cina.

Inizialmente in realtà avevo preso un volo per Kuala Lumpur(in Malaysia) con Air Asia (volo comprato il 11 febbraio, con partenza prevista per il 14), ma il volo suddetto mi è stato annullato dalla compagnia (i voli Cina-Malesia erano ancora attivi ma non quel volo Air Asia) e quindi il giorno dopo(due giorni prima della partenza) ho ripiegato su Bangkok che in realtà non mi dispiace affatto.

Il 14 febbraio 2020, giorno della fuga dalla Cina, al momento di uscire di casa, impazza una tempesta di neve, e per la prima volta in vita mia mi metto una mascherina di quelle che sono d’obbligo in questi tempi di virus&paranoia per accedere alla metropolitana e all’aeroporto che mi porterà in fine lontano da questa valle di lacrime. Io veramente non so la gente come faccia ad indossare ‘sta cazzo di mascherina: si suda maledettamente, la saliva ci si appiccica sopra e puzza e fa schifo. In più viene giù dal cielo neve come non se n’è mai vista a Pechino da almeno 10 anni e non ho neanche una giacca (che cazzo me ne faccio di una giacca in Thailandia? A Bangkok ci sono +35° di massima!) e mi sta venendo una fifa fottuta di prendermi una febbre e di rimanere bloccato nell’amata/odiata Gina “per accertamenti” (mortacci loro!). Alla metro di Beixinqiao(linea 5 della metropolitana) comunque mi prendono la temperatura con quelle pistolette-termometro ed è tutto nella norma: devo dire comunque che la linea 5 è relativamente affollata, infatti non trovo neanche da sedere. Poi cambio per la linea 2 per arrivare a Dongzhimen a prendere l’ “Airport Express” e la linea 2 è in effetti completamente deserta (nel vagone ci sono praticamente solo io). Comunque finalmente a Dongzhimen prendo il treno “express” per l’aereoporto e una volta arrivato a destinazione (al Beijing Capital Airport) passo di nuovo sotto un termoscanner ed è tutto regolare….fiuuu….sospiro di sollievo.

Faccio il check-in e poi i controlli di sicurezza (la solita rottura di cazzo dove devi passare sotto uno scanner borse, telefono, computer portatile, eccetera) che scorrono molto veloci perché c’è veramente poca gente in aeroporto e solo 2 nastri per il controllo bagagli aperti a fronte delle decine che ci sono quando non c’è il coronavirus che si aggira tra la gente, le compagnie aeree non sospendono i voli e si viaggia normalmente. Dopodiché, passo l’immigrazione e finalmente sono pronto a prendere il volo, arrivo al gate un’oretta e mezza prima della partenza del volo: ciao ciao Cina.

Volo Pechino(Cina)-Bangkok(Thailandia)

Ecchice di nuovo qui. Sospendo per un attimo la narrazione del viaggio Pechino-Sud Italia via terra (avvenuto ormai un anno fa).
E’ il 28 settembre e sono a Kunming, nello Yunnan: La provincia più a sud della Cina insieme al Guangdong e al Guangxi. Sono a casa di N. , mio amico ameriGano-Běijīng-rénnnese (pechinese) che a febbraio del 2011 si è trasferito nel freddo della capitale cinese dalla fascinating Las Vegas, Nevada, United States. Ora da un annetto vive a Kunming,Yunnan,China (http://goo.gl/maps/JSfrL) con la ragazza e i due gatti: Catbus(:D) e Charlie.
Durante la (ormai) passata estate ho pensato spesso di lasciare pechino e trasferirmi qui, nel relax ozioso dello Yunnan, lontano dallo stress, dal caos e dell’inquinamento di Pechino. E….I’ll do it….appena magari la vita pechinese di lavoro-casa-stress mi diventerà ancora un po’ più insopportabile.
Comunque, in attesa di fare ciò mi sono preso due settimane di vacanze, di tregua dal lavoro-da-scimmia-in-ufficio, che sommate alla settimana di vacanze per la festa nazionale cinese(1-7 ottobre) fanno 3 belle settimane lontane dal grigiore e dallo scoglionamento di un lavoro avanti a un monitor.
Settimane che fino all’ultimo non so come spendere. Quello che so di certo, è che non starò in ufficio. Fino a prima dell’inizio delle mie settimane di vacanza sto ospitando a casa S. , un Couchsurfer tedesco.
Lui sta viaggiando dall’Europa via terra ed è arrivato a Pechino attraverso le ex repubbliche sovietiche. La sua prossima tappa è Xi’An: decido di partire con lui.
Mi faccio le mie eccitantissime 12 ore Pechino-Xi’An su un bellissimo sedile duro (equivalente della seconda classe) e alla 4 e mezza di mattina arrivo a Xi’An.
Che del resto è la solita informe, triste, caotica, metropoli cinese senz’anima. La cosa triste(e risaputa) è che Xi’An (come il resto della Cina) ha una storia di migliaia di anni: una storia distrutta per far posto a palazzoni moderni orrendi e a quartieri commerciali disumani. La cosa ancora più incomprensibile (e disgustosa) è che in questa città come in altre città cinesi l’antico viene distrutto e ricostruito in stile Disney, finto e senza significato. Xi’An però ha una bella e vivace parte musulmana con tantissimi ristorantini, luci, genti e colori che sembrano avere un autenticità che nel resto della città è ormai definitivamente scomparso. La moschea è anche piacevole col suo stile totalmente cinese (a parte i tappeti da preghiera nella sala in fondo al complesso). La torre del tamburo e la terra dell’orologio(in mezzo a un super-caotico incrocio nel mezzo della città) invece non hanno più alcun senso.
Ovviamente rivisito (dopo la prima volta del 2004) i guerrieri di terracotta e la sensazione che mi lasciano è la stessa di allora: “150 yuan(20 euro) per vedere qualche decina di mamuozzi di terra” ; in pratica, scusate l’ignoranza archeologica, ma a me di sti cosi di terracotta famosi in tutto il mondo non mi frega assolutamente niente, non esercitano alcun fascino su di me. Per non parlare poi della speculazione di far pagare l’ingresso 20 euro e dell’enorme business che ‘sti cosi di terracotta generano.
Una delle sere passate a Xi’An io e S.,il couchsurfer che ospitavo a casa a Pechino, siamo andati a un meeting couchsurfing: cena in un ristorantino nel quartiere musulmano e poi alla ricerca di un bar il cui è accesso alla strada dove si trova è sbarrato da un ENORME cantiere per la costruzione di qualche enorme complesso Disney-style finto-cinese. Giriamo per qualche decina di minuti e poi alla fine finiamo per avere un party in una fontana circolare(vuota) e comprare birre a 3 yuan (mezzo euro) nel chiosco affianco alla fontana: 20 persone che bevono, parlano e fanno bagordi fino a tarda ora in una fontana, scena interessante. Poi torniamo in ostello.
Dopo 2-3 giorni a Xi’An ci dirigiamo a Chengdu, capitale della provincia del Sichuan, famosa per il cibo piccantissimo, la riserva naturale dei panda(che in realtà vivono per la maggior parte in gabbie) e la vicina cittadina di Leshan dove c’è il Buddha più grande del mondo (alto 72 metri). Io ci sono già stato nel 2009, quindi Buddha e panda me li evito. A Chengdu ci ospita M., una tipa cinese(contattata tramite couchsurfing), con la quale avevo già scambiato qualche messaggio l’anno scorso perchè stavamo viaggiando nelle stesse zone(Pakistan, Iran…). La tipa è una freak coi fiocchi: “scrittrice”, dall’umore che passa dal depresso(quando non è ubriaca) all’euforico(quando è ubriaca) e inizia a cantare roba punk o musica tradizionale cinese(a seconda della situazione). Una tipa sicuramente interessante, di cui approfondire la conoscenza. Anche se al momento dell’incontro, dopo 1 o 2 giorni che sto a casa sua, il suo comportamento mi scazza al quanto. Andiamo insieme in un bar reggae, a una festa sul terrazzo di una sua amica, e a mangiare schifezze arrostite (spiedini) per strada. Passiamo delle ore (a tratti) molto piacevoli, a tratti molto deprimenti(per me). Con un’altra tipa conosciuta su Couchsurfing andiamo anche in giro per Chengdu: per esempio al Parco Renmin (Renmin Gongyuan in cinese) dove ci sono centinaia di persone (gente comune, gente del popolo), che balla, traccia caratteri cinesi in stile “calligrafico” sul pavimento con enormi pennelli intinti nell’acqua, attraversa il lago del parco in barca, gioca a carte, porta a spasso il cane o semplicemente passeggia: è molto animato e piacevole. Dopo andiamo nella solita parte finto-antica della città in stile Disney: disgustorama.
La prossima destinazione è Chongqing che raggiungo grazie al nuovo treno super-veloce che parte dalla nuova stazione super-moderna-efficiente-che-sembra-un-aereoporto di Chengdu: sole 2 ore di viaggio invece delle 5-6 ore che ci mette il treno “normale”. A Chongqing mi ospita N., una tipa che lavora in un azienda che si occupa di operazioni finanziarie: la tipa abita da sola in un appartamento in un condominio dall’aria costosa nel centro di Chongqing, dietro uno stadio. Ha un enorme cane bianco super-affettuoso e appena arrivo offre a me e a un altro couchsurfer che sta ospitando il celebberrimo hot pot di Chongqing: questo piatto pare sia stato inventato proprio qui. Chonqqing è, diciamo, una sorta di San Francisco in salsa cinese, con tutte le sue salite e discese attraverso le colline sulle quali è adagiata la città: le somiglianze con San Francisco però purtroppo si fermano qui. Il fratello della mia ospitante è super gentile e il giorno dopo mi porta a comprare il biglietto per Kunming, mia prossima tappa, e poi a fare colazione con dei super-gustosi noodles molto spessi e larghi che non ho mai visto prima: il tempo però è inclemente piove quasi tutto il tempo. Andiamo a Chaotianmen: il punto in cui il fiume Jialing e il fiume Yangtze si incontrano. C’è una nebbia pazzesca e pioviggina, quindi non si vede un granchè, ma POTREBBE essere spettacolare 🙂
Poi andiamo a mangiare a Gongyadong(洪崖洞): una serie di ristoranti scavati su una parete di roccia; fino a non molti anni fa su questa parete di roccia ci abitava gente, ora è la solita Disneyland ricostruita a scopo commerciale: nonostante ciò è una struttura senz’altro originale.
Poi andiamo a Ciqikou (磁器口), la parte antica, ricostruita, della città: tanti caffè, negozietti vari…tutti a uso turistico: tranne nella parte superiore della città dove ci vive ancora gente per cazzi suoi in case non ricostruite. Facciamo qualche foto sulle rive dello Yangtze.
Il giorno dopo visita a un complesso sulle montagne, in messo alla natura: è un complesso commemorativo delle vittime (comuniste) del kuomingtang(partito nazionalista) durante gli anni ’30-’40 del 1900: a parte la propaganda che trabocca da ogni didascalia è una visita piacevole e respirare un po’ di aria pura in mezzo alla natura è un ottima cosa 🙂
Poi,dopo un paio di giorni a Chonqing, prendo il treno per Kunming (25 ore e 42 minuti + 1 ora di ritardo): alleluja (almeno ho la cuccetta).
E ora sono qui a Kunming, città dove ho studiato cinese per un paio di mesi nell’estate 2006. il mio amico Las Veghiano (se po di’ “lasveghiano”?) mi ospita: it’s a very niiiice tiiiime nella rilassata Kunming che seppure 10-15 anni fa era tutta un altra storia, nonostante il massiccio, remodeling è ancora un posto molto piacevole.
next stop: Shangrila (香格里拉)
Poi ritorno a Kunming e treno di 48 ore (48 ore in treno porco dio!!) fino a Pechino.

Mie foto di Xi’An, Chengdu, Chongqing:
https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/XiAnChengduChongqingSeptember2012

Mie foto di Kunming e Shangrila:
https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/KunmingShangrila

halo, son arrivato ieri sera voglio dirh…teng ancora nu suenn sconvolgente e a tratti allucinante. E’ stato un viaggio a dir poco massacrante, a dir assai pure peggio.
partenza da roum alle 10 e mezza di mattina, arrivo a uoshinton 9 ore e mezza dopo…poi uuuuuunna rooottuuuuura di palle con la dogana a uoshinton dove ho perz 3 ore(pe modo di dire) in controlli vari, e dopo di che ho preso il volo per fenics…da uoshinton a fenics ho volato altre 4 ore e mezzo..gulp! io credevo che fossero solo 2 ore da uoshinton a fenics…ma in realta’ sembrava cosi’ dall’itinerario scritto sul biglietto perche’ uoshinton e fenics stanno su 2 fusi orari diversi.
cmq…una volta arrivato a fenics, che gia’ stavo stanco morto, perche’ la notte prima, la notte prima di partire da roma, non avevo dormito niente…cmq dicevo…una volta arrivato a fenics ho preso lo sciattol per cordes giankcion e li’ mi e’ venuto a prendere(in questa aria di servizio dove c’era il benzinaio e il mac donald e un paio di negozi) la workshop coordinator: melanie.
Cosi’ mi ha portato ad arcosanti(a 3,4 chilometri) e mi sono schiantato sul letto a zzzzzzz……..poi stamattina mi ha svegliato il ciolone inglese che ha la camera affianco alla mia e son andato a far colazione.
questo a somme linee.
ora qualche dettaglio: a roma, all’aereporto, mi son preso una pizza molto americana e molto poco italiana, ma non era cosi’ male.
il viaggio da roma a washington e’ andato bene a parte il fatto che son riuscito a dormire a intervalli di 15-20 minuti sparsi qua e la’…quindi na vera schifezza…anche dovuto al fatto che c’era un regazzino de roma al sedile avanti a me che si alzava ogni momento e cagava il cazzo. cmq…
arrivato a washington ho fatto le formalita’ di dogana, ho girato un po’ per vedere se ce stava un negozio dove potevo accattare un pc..ma niente…cosi’ so arrivato al ghet dove partiva l’aereo per Phoenix e mi so schiantato a riposare.
a Phoenix dopo aver preso lo shuttle(un pulmino a 6 posti) dove c’erano 2-3 tizie americane , che parlavano una continuazione e di cui non ho capito un cazzo di quello che dicevano, ma mi stavano molto sulle palle…cmq sto pullmin mi ha portato a cordes junction dove son andato a mangiar al mcdonald(non che sia un amante del macmerda ma se vai in un paese devi mangiare la cucina locale voglio dirh).
ho strafogato e poi sono andat vicino alla pompola di benzina dove ho telefonato a melanie, la workshop coordinator che dopo na decina di minuti e’ arrivata.
e cosi’ son arrivato a arcosanti…attraverso una strada sterrata..cmq era buio e non si vedeva na mazza…ho visto solo il letto, e dopo essermi fatto prestare un saccoappelo dalla comunita’ arcosantiana, l’ho messo sul letto e ho zzzzzzzzzz per 7-8 ore.
po stamattina so annato un po’ in giro voglio dirh …ke sball…bellissimo panorama…e sembra un bell’ambiente..molto relax ed informale.
visto l’anfiteatro, l’arcone grande che e’ il centro di arcosanti(mucho bello), la caffetteria, la serra, la piscina, la fonderia di metalli…
molto interessonte…
mo e’ quasi mezzogiorno, teng nu suenn…alle 16 c’e’ il primo incontro con gli altri del workshop…
cmq ho creato un blog solo per arcosanti: http://coyotissimo.blogspot.com/ (da ora in poi i post su arcosanti verranno messi solo su questo nuovo blog).
stay tuned.

Arcosanti ? why not



interessOnte….cioè sinceraLmente non ho ancora idea di cosa sia…a parte le chiacchiere lette in giro del tipo “bla bla città arcologica…bla bla bla…”….quindi secondo un vecchio metodo brioshistico sperimentato fin dal 1357 quando non si ha proprio idea di cosa sia una cosa si deve A S S O L U T A M E N T E fare….è senz’altro un idea interessOnte…poi al di là dell’ideale che c’è dietro arcosanti, sarebbe altrettanto affascinante essere sedotti dalla concretezza dell’abitare atque lavorare atque fare qualcosa di concreto per la comunità dei santi archi.
partirò per il uorchSciop il 5 aprile da Roma, e il faiv uic uorksciop inizierà il 6 aprile….cosa mi aspetterà ?
al 7 aprile i prossimi aggiornaMENTI ……………………..sse sse…..se perlomen tness nu compiutèèr…..che sball…
“ma cos’è arcosanti?” …..ma che pppaaaaall!! arapit a gugòl!! www.arcosanti.org/expArcosanti/workshops/faq/italianFAQ.html

se proprio a gugòl non lo volete aprire, fate copia e incolla nel vostro mozilla firefox, internnetto ecsplorer , opera o quello che è del sito qui sopra.

Distrutta porta Namdaemun a SEOUL!! :-(





Namdaemun, in coreano “grande porta sud” è stata distrutta, bruciata in un incendio…era una delle quattro porte della città e faceva parte della cerchia di mura che 700 anni fa circondava SEOUL.
L’avevo visitata a Giugno 2007…era vicino a un grande mercato di Seoul, nel sud della città…c’ero passato sotto e ho scattato una fotografia(la seconda qui sopra).
La seconda invece è la porta com’è ora, dopo l’incendio.
Nel corso dei secoli era già stata distrutta, ora verrà ricostruita.

Viaggio in USA ? ….si,ad arcosanti

Miami(Florida), Orlando(Florida), Tallahassee(Florida), New Orleans(Louisiana) – Memphis – Nashville(Tennesse) , St Louis(Missouri) , Indianapolis(Indiana), Chicago(Illinois), Niagara Fall, Washington – Philadelphia(Pennsylvania), Atlantic City(Contea di Atlamtic, New Jersey) – New York

Queste qui sopra sono le tappe del viaggio che farò quando avrò un 2500 euri tra le mani…per ora ritengo più interessOnte atque stimolante andare ad Arcosanti, Arizona, iu ess ei.

Oppure quando avrò qualcosa a livello monetario potrei andare in New England….per ora vado nel posto della foto qui sopra.

questi posti qui sotto sono tutti nel New England(Maine, New Hampshire, Massachusetts, Vermont, Connecticut e Rhode Island).

Salem

Gloucester

Rockport

York Beach

Cape Neddik

Ongunquit

Wiscasset

Damariscotta

Pemaquid Point

Thomaston

Camden

Belfast

Tenants Harbur

BoothBay Harbur

Acadia N.P.

Bangor



Nella mappa sotto i posti in cui son stato….


visited 20 states (8.88%)



volontariato in Nicaragua

In Nicaragua esistono molte possibilità di lavorare nel volontariato. Molte, ma non tutte, delle occupazioni nell’ambito del volontariato richiedono la disponibilità per un periodo di tempo minimo. Solitamente, questo periodo va da 1 a 3 mesi, ma poiché molti dei viaggiatori che vorrebbero rendersi utili hanno solo due o tre settimane di vacanze, le organizzazioni di volontariato hanno cominciato a proporre sempre più spesso opportunità di lavoro per periodi più brevi; un’altra possibilità è quella di rivolgersi alle scuole di lingue o alle università che si frequentano in patria. Prima di prendere impegni, è meglio effettuare le ricerche del caso, leggere le clausole legate alle diverse posizioni e parlare con persone che hanno già effettuato volontariato.

Per raccogliere informazioni sul mondo della cooperazione e del volontariato internazionali in Italia, potete consultare il sito istituzionale dell’ Associazione delle Ong italiane (www.ong.it ), che fornisce un elenco aggiornato delle organizzazioni non governative con progetti attivi in vari paesi del mondo. Attraverso queste ultime potrete realizzare esperienze di volontariato, di servizio civile internazionale o viaggi di conoscenza dei paesi del Sud del mondo, nonché avviare progetti di sostegno a distanza e molto altro ancora. Fra le organizzazioni straniere consigliamo:

Earthwatch (www.earthwatch.com ) Offre possibilità di volontariato spesso dispendiose.

Habitat for Humanity (www.habitat.org ) Ecco a chi rivolgervi se desiderate essere coinvolti in progetti di costruzione di abitazioni per i senzatetto, principalmente negli altipiani settemtrionali.

Seeds Of Learning (tel 001-707-939-0471; sito: www.seedsoflearning.com) è un organizzazione no-profit che manda gruppi di lavoro nel Salvator o in Nicaragua per aiutare a costruire o attrezzare scuole.

Transitions Abroad (www.transitionsabroad.com ) Ottima fonte per trovare lavoro remunerato, contatti e posizioni nel volontariato, dai lavori nelle piantagioni di mangrovie sulla costa dello Yucatan all’educazione sessuale dei lavoratori del Guatemala.

Volunteer Abroad (www.volunteerabroad.com ) Una serie di opportunità di volontariato, corsi di studio all’estero e periodi di internato, elencate per paese, oltre a molte altre risorse utili. Sono anche disponibili posti di lavoro remunerato per insegnanti e opportunità per studenti delle scuole superiori.